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PURIFICARE
LA LUNA
V.M.A
Iperion |
L’
iniziazione è
un’introduzione
sulla via, è un
percorso che
conduce il
neofita dal
mondo del
manifesto, del
sensibile, al
mondo dell’immanifesto,
dell’occulto, ma
non per questo
meno reale del
primo. Tuttavia,
questa
introduzione
nell’occulto,
questo passaggio
dal manifesto
all’immanifesto,
non riguarda
tanto un modo
diverso di
intendere il
“mondo intorno a
noi”, quanto,
piuttosto, un
nuovo modo di
intendere il
“mondo in noi”.
Si tratta,
infatti, sub
specie
interioritatis,
di avere una
nuova visione di
noi stessi, si
tratta di
assurgere a
nuova vita o a
Vita Nova, come
direbbe il
Poeta, si tratta
– come abbiamo
sentito
pronunciare dal
nostro
iniziatore, il
giorno in cui
siamo stati
ammessi nel C:::
G::: M::: - di
risvegliarci dal
lungo sonno che
ci ha
accompagnato
durante la
nostra
esistenza, si
tratta – ancora
- di “ricevere
la fiamma
ardente che ci
consentirà di
vincere la
potenza delle
tenebre”. Quando
da postulanti e
uomini di
desiderio
abbiamo
ascoltato queste
parole, allora
ha avuto inizio
il nostro
percorso
iniziatico. Quel
giorno, nel
normale stato di
coscienza e un
po’ frastornato,
il postulante,
divenuto
associato,
suppone di non
aver compreso
niente o di aver
appreso poco.
Invece, il seme
del suo albero è
stato ben
piantato e si
svilupperà a
perfezione con
il solo rispetto
di quelle poche
e basilari
regole, mentre
le successive
iniziazioni
faranno il
resto. È un seme
che con l’aiuto
dell’acqua, del
giusto calore
del sole,
dell’aria e del
rifugio della
terra, crescerà
sino a divenire
un possente
albero, per dare
i suoi fiori e i
suoi frutti. I
simboli e gli
stimoli,
ricevuti durante
l’iniziazione,
gli insegnamenti
ricavati dalle
tornate di
loggia ed i
lavori, fungono
da semi per
l’inconscio
dell’associato
ed è per questo
che si
utilizzano dei
simboli di
facile
assimilazione,
capaci di
incidere, a
livello
subliminale,
l’immaginazione
del neofita.
L’iniziazione
che ci pregiamo
di aver
ricevuto, con
l’ammissione al
C::: G::: M:::,
non è
l’iniziazione
virtuale che
caratterizza
altre
organizzazioni,
ma è
un’iniziazione
reale in cui,
oltre ad un
corpus rituale,
vi è un carisma
trasmesso
dall’iniziatore
al discepolo,
quella fiamma
ardente che ci
viene
consegnata, per
il tramite
dell’iniziatore,
alla presenza
dei Maestri
Passati che ne
sono i garanti e
testimoni.
Ricevuta
l’iniziazione,
il cammino che
si prospetta per
l’associato, e
comune ad ogni
martinista,
consiste nel
purificare la
Luna. La
purificazione,
dunque, fa parte
del percorso di
ogni martinista,
più precisamente
occorrerà
parlare di auto
purificazione,
purificazione
della parte più
bassa della sua
natura, finché
tutto ciò che
appartiene alla
parte temporanea
dell’uomo sia
puro,
purificazione di
quella parte che
noi chiamiamo
personalità, che
non è
l’individuo
permanente, l’Io
spirituale, il
nostro Se, ma
l’Io apparente,
l’insieme cioè
delle qualità e
delle
caratteristiche
che l’individuo
raccoglie
attorno a sé
durante il corso
di ognuna delle
sue molteplici
vite, tutte
maschere che
sovente
trasporta con sé
vita dopo vita,
tutto ciò che
riprende quando
torna ad
incarnarsi,
tutto ciò che
l’individualità
raccoglie
attorno a sé
durante la vita
terrena.
Purificare la
Luna è quella
decisione
cosciente,
quell’atto di
volontà che ci
consente di
scartare tutto
ciò che è
temporaneo e che
appartiene alla
personalità
inferiore.
Purificare la
Luna significa
che le passioni
e gli appetiti
del corpo, le
emozioni
inferiori che ci
sballottolano
come nave senza
nocchiero in
gran tempesta,
atti i cui
moventi
provengono
dall’esterno,
devono essere
conosciuti,
dominati e
tenuti sotto
controllo.
Purificare la
Luna è un lavoro
di
spersonalizzazione
che può
riassumersi
nelle seguenti
massime: io non
sono il mio
corpo, io non
sono le mie
emozioni, io non
sono i miei
pensieri. Come
ci ricorda il
G::: M::: P:::
Giovanni Aniel,
questo processo
di
spersonalizzazione
è un farsi vuoto
affinché la
pienezza
dell’Incondizionato
cominci a fluire
in sé. È questa
una vera impresa
di alchimia
spirituale, di
trans-umanazione
o, per usare le
parole di L.C.
de S.M., è opera
di elevazione
verso le
superiori
regioni
spirituali. È la
rigenerazione,
preludio
all’opera di
reintegrazione e
identificazione
con la Vita Una
auspicata da
Martinez de
Pasqually. A
questa natura
originaria, in
cui l’iniziato
si trova in
armonia con il
suo Principio,
deve condurre il
percorso
iniziatico, a
ciò l’iniziato
deve finalizzare
i suoi pensieri,
le sue parole e
le sue azioni.
In questa
sintesi unitiva,
come dice il Ph:::
In:::,
l’immagine
divina si
riforma, l’anima
umana si
rigenera, le
bellezze
dell’ordine si
riscoprono e la
comunicazione
tra Dio e l’uomo
è ristabilita.
Hic et nunc.
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