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La Dottrina di Basilide da Contra Haeresis di Ireneo
di Filippo Goti


Basilide per far vedere di aver trovato una verità più profonda estende all'infinito la sua dottrina.

Prima Nous sarebbe nato dal Padre ingenito; da lui sarebbe nato Logos, poi da Logos Fronesi Sofia e Dynamis, da Sofia e Dynamis le potenze, i principati e gli angeli che chiama primi, i quali avrebbero fatto il primo cielo. Poi altri derivati da questi avrebbero fatto un altro cielo e così altri originati da questi e simili a quelli di sopra avrebbero formato un terzo cielo; dal terzo sarebbe venuto il quarto e così via uno dopo l'altro, principati e angeli, fino a 365 cieli. L'anno avrebbe appunto tanti giorni quanti sono i cieli.

Gli angeli che abitano l'ultimo cielo, che noi vediamo, avrebbero fatto tutte le cose del mondo, spartendosi poi la terra e i popoli. Loro capo sarebbe il presunto Dio degli Ebrei. Volendo egli sottomettere ai suoi uomini, cioè gli Ebrei, tutti gli altri popoli, vi si sarebbero opposti gli altri principati: per questo i popoli avrebbero combattuto questo popolo.

Il Padre ingenerto e innominato, vedendo la  loro sconfitta, avrebbe mandato il suo primogenito Nous, il cosidetto Cristo, per liberare i credenti in lui dal potere di coloro che fecero il mondo. Apparve in terra come un uomo alle loro genti e operò miracoli. In realtà non fu lui a patire, ma un certo Cireneo costretto a portare la croce per lui: costui per ignoranza ed errore sarebbe stato crocifisso avendogli egli dato un aspetto che potesse sembrare Gesù: Gesù invece avrebbe preso la forma di Simone e stando lì vicino li avrebbe canzonati. Essendo infatti potenza incorporea e Nous del Padre ingenito si sarebbe trasfigurato come voleva e così sarebbe risalito a Colui che l'aveva mandato canzonando essi che non potevano afferrarlo perchè era invisibile.

Quelli che sanno queste cose sono liberati dai principati creatori del mondo: bisogna poi riconoscere non colui che fu crocifisso, ma colui che, mandato dal Padre a distruggere con questa "economia"" l'opera dei creatori del mondo, prese forma d'uomo, fu creduto crocifisso e si chiamava Gesù. Perciò se alcuno riconosce il crocifisso - dice - è ancora schiavo, sotto il potere di coloro che fecero i corpi; chi lo rinnega invece è liberato da costoro e conosce l'economia del Padre ingenito.

Soltanto l'anima loro si salverebbe; il corpo è per natura corruttibile.

Le profezie sarebbero state proferite dai principati che fecero il mondo, la Legge in particolare da quello che condusse il popolo fuori dall'Egitto.

Non fanno conto degli idolotiti e non se ne guardano affatto ma li usano senza scrupolo; anche delle altre cose e di ogni libidine usano indifferentemente.

Anch'essi esercitano la magia con gesti, incantesimo, invocazioni e tutto l'altro apparato; inventano nomi di angeli e li impongono all'uno e all'altro cielo e cercano poi di dare un'interpretazione ai nomi, gli arconti, angeli potestà dei presunti 365 cieli. Così per esempio il nome del mondo nel quale il Salvatore discese e dal quale, sarebbe Kaulacau.

Chi sa tutte queste cose e conosce tutti gli angeli e la loro origine diventa - dicono - invisibile e inafferrabile agli angeli ed a tutte le potestà come il kaulacau. E come il Figlio è sconosciuto a tutti, così essi non dovrebbero essere conosciuti da alcuno, ma sapendo tutto e tutto attraversando sono a tutti invisibili e inconoscibili. Tu, dicono, conosci tutti mentre nessuno conosce te. Perciò sono pronti a negare (la fede in Cristo), anzi non possono neppure tollerare patimenti per il nome di Lui essendo tutti uguali (a Lui). Pochi però possono sapere queste cose, uno su mille, due su migliaia. Dicono di non esser più ebrei e non ancora cristiani, ma tenuti nascosti nel silenzio (Sige).

Localizzano i 365 cieli come i Matematici. Da questi presero i teoremi e li trasferirono con qualche modificazione nella loro dottrina. Il loro capo si chiamerebbe Abraxas: il valore numerico delle sue lettere sommate assieme è appunto 365.

 


  

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