- Origine della
Materia.
Dopo che la
Madre ebbe
provato tutte le
passioni e,
appena emersa,
si fu rivolta in
giro
supplichevole
cercando la luce
scomparsa di
Cristo, gli Eoni
ebbero pietà di
lei, e poiché
Cristo stesso
non avrebbe
abbandonato di
nuovo il
Pleroma, essi
mandarono il
«frutto comune»
del Pleroma,
Gesù, come
consorte della
Sophia esteriore
(essendo egli il
solo Eone
prodotto senza
sposa) per
curarla dalle
passioni per le
quali soffriva
nella ricerca
del Cristo. Con
lui c'erano gli
angeli che erano
stati emanati
con lui come sua
scorta. Uscendo
dal Pleroma,
egli trovò la
Sophia nelle
quattro
primitive
passioni:
timore,
angoscia,
confusione e
supplica, e la
curò da esse
impartendole in
quel momento la
«formazione» di
conoscenza
(essendo stata
la sua
precedente
«formazione» da
parte del Cristo
soltanto di
sostanza). Egli
separò da lei
quelle passioni,
ma non le
abbandonò a loro
stesse come era
stato fatto con
quelle della
Sophia
superiore;
d'altra parte
egli non poteva
semplicemente
annullarle,
essendo già
diventate «stati
abituali ed
effettivi», a
loro modo eterne
e specifiche
della Sophia.
Perciò egli le
distaccò
soltanto dalla
Sophia, cioè le
rese esterne e
le solidificò in
sostanze
indipendenti.
Così, mediante
l'apparizione
del Salvatore,
da una parte la
Sophia è
liberata dalle
sue passioni e
dall'altra le
cose esterne
hanno avuto il
loro fondamento
(20); e con ciò
il Salvatore
produce (rende
possibile) «in
potenza» la
susseguente
creazione
demiurgica. Da
affezioni
incorporee e
accidenti egli
trasformò le
passioni in
materia, che era
ancora non
corporea; ma poi
impartì loro la
capacità e la
tendenza
naturale di
entrare in
composizione e
formare corpi,
cosicché ebbero
origine due tipi
di sostanze:
quella cattiva
delle passioni,
quella
suscettibile (di
bene) dalla
conversione. E
Achamoth,
liberata dalle
sue affezioni,
con gioia
«ricevette» la
visione delle
luci attorno al
Salvatore, ossia
dei suoi angeli
di scorta, e da
tale concezione
generò un frutto
pneumatico a
loro immagine.
Questa è
l'origine
dell'elemento
pneumatico nel
mondo inferiore.
(Riassunto da
Ireneo, "Exc.
Theod." e
Ippolito.)
- Derivazione
degli elementi
singoli.
Come abbiamo già
notato, la
correlazione
rispettiva degli
elementi con le
passioni varia
grandemente
nelle molteplici
versioni di
questa parte
della dottrina.
In genere vi è
accordo sul
fatto che dalla
conversione o
supplica è
risultata
l'«anima» del
mondo e del
Demiurgo e tutto
ciò che è
psichico, e dal
rimanente delle
passioni gli
elementi
materiali:
ossia, dalle
lacrime la
sostanza umida,
dal riso quella
luminosa,
dall'angoscia e
sgomento gli
elementi più
solidi del
cosmo; oppure,
«dallo sgomento
(terrore) e
dalla
perplessità come
condizione più
confusa, gli
elementi
corporei del
cosmo:
precisamente, la
"terra" in
conformità con
l'irrigidimento
(21) del
terrore; quindi
l'"acqua", in
conformità col
movimento del
timore; l'"aria"
in conformità
con la mobilità
dell'angoscia;
il "fuoco",
però, è inerente
a tutti questi
come morte e
corruzione, allo
stesso modo che
l'ignoranza è
nascosta nelle
tre passioni»
(Iren. I, 5, 4)
(22).
In conclusione,
tre essenze
ebbero origine
dalle esperienze
della Sophia:
dalla sua
passione, la
materia; dalla
sua conversione,
l'anima; dalla
sua ricezione
della luce del
Salvatore dopo
la
purificazione,
il pneuma.
Quest'ultima
essenza non può
essere soggetta
ad alcuna
formazione da
parte sua,
essendo identica
alla propria.
Perciò essa si
volse a formare
l'essenza
psichica che era
stata prodotta
dalla sua
conversione.