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Fibioniti

 

I Fibioniti, così come i naaseni, ofiti, e barbelo gnostici, rientrano nel gruppo delle comunità gnostiche che oltre a presentare una peculiare interpretazione del cosmo, la accompagnano anche a pratiche magiche, che vedono l'uomo come centro integrale delle medesime.

Di loro ne parla così Sant'Epifanio di Salamina (ca.310-403): "Venivano serviti pasti sontuosi con carni e vino anche se essi sono poveri. Quando mangiano assieme in tal modo e ricolmano per così dire le loro vene, volgono il sovrappiù di energie in eccitamento. L'uomo, lasciando sua moglie, dice alla sua stessa moglie: "alzati e fai l'amore con il fratello". Quindi gli sciagurati si accoppiano fra loro e in verità sono pieno di vergogne nel dire le cose vergognose che fanno... Dopo essersi abbandonati alla fornicazione, innalzano al cielo le loro bestemmie. L'uomo e la donna prendono nelle loro mani il liquido eiaculato dall'uomo, si alzano in piedi e rivolti al cielo, le mani insozzate dall'impurità, dicono: "Ti offriamo questo dono, il corpo di Cristo", mangiano quindi la loro stessa ignominia, dicendo: "Questo è il corpo di Cristo e questa è la Pasqua per cui i nostri corpi soffrono e sono costretti a confessare la sofferenza di Cristo". Lo stesso avviene con la donna: quando accade che essa abbia il flusso di sangue, raccolgono il sangue mestruale della sua impurità e lo mangiano insieme dicendo: "Questo è il sangue di Cristo".

 

A prescindere i toni della polemica di Sant'Epifanio possiamo sicuramente affermare che al centro della speculazione dei Fibioniti risiedessero elementi tipicamente gnostici. Il Demiurgo, il mondo della manifestazione come espressione di un errore, e la prigionia in esso dell'anima dello gnostico. Attraverso le pratiche sessuali i Fibioniti cercavano di interrompere la linearità del mondo demiurgico, e di raccogliere il pneuma proprio attraverso tale atto.

 

Così, più recentemente Mircea Elide descriveva la filosofia alla base delle loro pratiche la reintegrazione dello stadio precosmogonico, di accelerare la fine del mondo, e d'avvicinarsi a Dio attraverso una progressiva "spermatizzazione".

La setta si inserisce quindi nel filone Barbelognostico, che vede un ente spirituale femminile come causa della caduta e dinamismo dell'ascesa dell'anima gnostica. I Fibioniti ritenevano che la sostanza spirituale divina fosse presente in ogni creatura, specie nella carne e nel sangue, e seppur osteggiando la riproduzione, onde impedire che la carne raccogliesse nuove anime, essi praticavano il sesso rituale, onde traslare su di un piano spirituale il corpo del cristo (che loro individuavano nel seme) e il suo sangue (individuato nel flusso mestruale femminile). I due fluidi erano poi offerti in comunione ai fedeli, oppure assimilati individualmente.

 

 








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