Un singolare
falso di origine
massonica,
presentato come
Regola Segreta
dei Cavalieri
Templari,
circola da
qualche secolo.
E' noto come
Libro del
Battesimo di
Fuoco o Regola
Segreta; il
titolo completo
è Il Libro del
Battesimo di
Fuoco o riguardo
gli Statuti
segreti redatti
per i Fratelli
dal Maestro
Roncelinus.
Incredibile a
dirsi, qualcuno
lo ha anche
preso sul serio.
Lo stesso
Runciman, ottimo
autore, sembra
che l'abbia
ritenuto
autentico e che
abbia pubblicato
un libro
sull'argomento.
Questo a
dispetto delle
gravi
inconsistenze
che la Regola in
questione
contiene.
Il testo fu
ritrovato negli
archivi del
Vaticano verso
la fine del
XVIII secolo da
Friederich
Münter, il
vescovo
cattolico di
Copenhaghen
(alcuni
riportano nel
1780, altri nel
1794).
In quell'epoca
la Massoneria
fioriva, e
documenti di
questo tipo
venivano chissà
come alla luce
un po' dovunque.
La Regola non mi
è nota nella
versione
originale in
latino, ma
soltanto in
alcune sue
traduzioni
reperibili in
rete, compilate
in inglese, in
francese moderno
e in
castigliano.
Tuttavia, va
notato che
queste diverse
versioni sono
congruenti: in
alcuni casi
saltano
all'occhio
grossolani
errori di
trascrizione che
fanno pensare ad
un'unica fonte.
Il Libro del
Battesimo di
Fuoco sarebbe
opera di
Matthieu de
Tramlay e di
Robert de
Samfort,
Procuratore del
Tempio in
Inghilterra.
Secondo quanti
lo reputano
autentico,
dovrebbe
risalire al XIII
secolo. E'
diviso in due
parti, una
formata da 31
articoli e
l'altra da 20.
La prima parte
è la Regola dei
Fratelli Eletti
(firmata
Matthieu de
Tramlay), datata
1205, mentre la
seconda è la
Regola dei
Fratelli
Consolati
(firmata Robert
de Samfort),
datata 1240.
Cominciamo ad
analizzare il
titolo
dell'opera. Chi
è il Maestro
Roncelinus? Il
nome è una
latinizzazione
di Roncelin de
Fos. Questo
personaggio vive
una vita
spettrale nel
fantomatico
cosmo della
Disinformazione.
Scarse le sue
attestazioni in
documenti
autentici
dell'epoca, è
poco più di un
nome, un capro
espiatorio che
vegeta rivestito
di pixel negli
antri
cyberspaziali.
Mentre è arduo
trovare notizie
di questo nobile
negli archivi, è
oltremodo facile
imbattersi in
una sua menzione
in un qualsiasi
sito
misteriologico.
Secondo la
versione più
comune, questo
Roncelin sarebbe
stato testimone
degli orrori
della crociata
di Simon de
Montfort, in
particolare al
massacro di
Béziers e alla
battaglia di
Muret, e avrebbe
quindi maturato
la convinzione
che ad avere la
Verità non fosse
la Chiesa di
Roma, ma la
Chiesa Catara.
Avrebbe allora
cominciato ad
importare
nell'Ordine
Templare gli
insegnamenti dei
Buoni Uomini.
Quest'ipotesi sarebbe
tra l'altro
difficile da
sostenere, dato
che anche se si
reputasse
genuina la
Regola degli
Eletti, questa
sarebbe stata
redatta qualche
anno prima del
bando stesso
della nefasta
crociata.
Siccome sembra
che Roncelin de
Fos sia nato nel
1198, così
quando Montfort
cominciò la
guerra avrebbe
dovuto avere
undici anni!
Dato che molti
reputano il
documento come
la prova del
nesso tra
Templari e
Catari, è
necessario
passarlo al
vaglio.
Evidenziamo i
punti più
contraddittori
della Regola
degli Eletti.
L'articolo 10
afferma:
"Saranno esclusi
rigorosamente i
discendenti di
Arefasto,
servitore del
Duca di
Normandia
Riccardo II,
che, per suo
tradimento, ha
causato il
martirio di
Stefano e di
Lisoio a
Orléans:
chierici o
laici, che essi
siano esclusi
dalla
Fratellanza
degli Eletti
fino alla
settima
generazione."
I fatti ai quali
allude
l'articolo 10
sono avvenuti
nel XI secolo.
Per saperne di
più si rimanda
all'articolo "Lo
strano caso dei
Canonici di
Orléans". Orbene,
se ammettessimo
per vero questo
testo, dovremmo
dedurre che tra
i Templari
sopravviveva
proprio la setta
dualista di
Stefano di
Orléans.
Purtuttavia ci
sarebbe da
chiedersi come
mai la Regola
non escludesse
anche i
discendenti del
Duca di
Normandia e del
Re Roberto il
Pio che aveva
materialmente
ordinato il
martirio dei
Protocatari in
questione.
Sarebbe anche
interessante
capire come mai
di tutti gli
assassini
macchiatisi
dell'uccisione
di Buoni Uomini,
soltanto questi
meritassero
l'interdetto.
Visto che il
pronipote di un
compagno di Ugo
di Payns ha
perseguitato con
ferocia i
Catari di Reims
nel XII secolo,
sembra come
minimo
profilarsi una
certa
incoerenza.
L'articolo 11
afferma:
"Rituale di
ricevimento
degli Eletti:
giuramento di
custodire il
segreto
dell'Ordine, la
minima
indiscrezione
sarà punita con
la morte.
L'Iniziatore
bacerà
successivamente
il neofita sulla
bocca, per
trasmettergli il
soffio, sul
plesso
sacro, che
comanda la forza
creatrice,
sull'ombelico, e
infine sul
membro virile,
immagine del
principio
creatore
maschile."
Tutto ciò è
incompatibile
con il
Catarismo, che
reputa ogni
giuramento
malvagio, e che
identifica nel
principio
creatore della
sessualità il
Male Assoluto.
Già Stefano di
Orléans e Lisoio
vedevano nella
carne e nella
sua generazione
la radice
dell'universo di
Satana, quindi
se ammettiamo
per vera la
Regola, dobbiamo
ammetterne anche
l'insostanzialità.
Gli articoli 12
e 13 sono di
stampo
docetista: si
afferma che
Cristo non è
nato, né morto
né resuscitato,
e si prescrive
il calpestamento
della croce.
Eppure
l'articolo 14
definisce Cristo
"Figlio di
Maria" in netto
contrasto con il
dogma cataro.
Dio viene
definito
Creatore.
Inoltre si
afferma: "Noi
pieghiamo le
ginocchia
davanti al Padre
di Tutto, dal
quale viene la
paternità del
Cielo e della
Terra". Sembra
una riedizione
del Simbolo di
Nicea, che
definisce Dio
creatore del
Cielo e della
Terra, di tutte
le cose visibili
e invisibili. Il
Catarismo invece
afferma che Dio
creò le cose
visibili al
cuore e
invisibili agli
occhi.
L'articolo 22
afferma: "E'
inutile
digiunare. Il
Templare è
esentato dalla
quaresima e
dagli altri
digiuni, ma deve
stare attento a
non
scandalizzare
altre persone.
Tutto è puro per
i puri. Mangiate
la carne
e ringraziate
Dio che vi dona
l'abbondanza."
In questo passo
della Regola si
rilevano forti
influenze del
Libero Spirito a
proposito del
consumo di
carne: inutile
far notare che
tale
impostazione è
assolutamente
incompatibile
con il
Catarismo. Come
si può vedere,
queste
prescrizioni
ricalcano come
se fossero
fotocopie le
dottrine di
Amalrico di
Bène, quando
affermano che
tutto è puro per
i Puri. Quanto
diversa è
l'impostazione
ideologica
rispetto a
quanto
affermavano i
Buoni Uomini! Se
per i Catari è
inutile che un
semplice
credente
digiuni, per chi
ha ricevuto il
Consolamentum
l'astinenza
dalla carne vale
sette giorni su
sette. Inoltre
la dottrina
catara afferma
che è inutile
pregare o
ringraziare il
Vero Dio per
l'abbondanza
terrena, perché
è Satana che
genera il cibo
per nutrire il
corpo degli
uomini.
L'articolo 24
menziona ancora
Stefano di
Orléans e
Lisoio: "Se voi
passate da
Orléans, andate
piamente verso
le mura della
città dove i
gloriosi martiri
della Scienza
Divina, Stefano
e Lisoio,
assieme ad altri
dieci figli dei
nostri Padri,
sono stati
cremati su
ordine del Re,
Roberto il Pio,
e dei vescovi."
Quegli stessi
Protocatari
condannavano il
consumo di
carne. La loro
Scienza Divina
era la stessa
identica
predicata e
messa in pratica
dai Catari di
Reims, non si
vede cosa
potesse
distinguerli.
L'articolo 25
cita
Tertulliano, che
condannava
Marcione e
ironizzava raccomandandogli
di lasciarsi
morire di fame
per curare il
suo orrore verso
il mondo
materiale. "Noi
laici, non siamo
noi stessi dei
preti?" Ma per i
Catari è il
Battesimo di
Spirito che fa
il Cristiano,
mentre il
credente è sotto
il potere di
Satana. Non si
capisce perché
questi Templari
Eletti, se la
loro fede fosse
davvero stata
catara,
avrebbero citato
Tertulliano,
nemico della
Conoscenza del
Bene, e negato
la struttura
stessa di ogni
società
dualista.
L'articolo 28
parla dei libri
che la
Biblioteca del
Tempio deve
possedere,
citando tra
questi gli
scritti di
Amalrico di
Bène, a conferma
del già citato
articolo 22, e
le ritiene
"tesori di
saggezza".
Nessun Buon Uomo
avrebbe questa
opinione di una
qualsiasi opera
panteista.
Passiamo alla
Regola dei
Consolati.
L'articolo 5
dice: "Voi che
siete il vero
Tempio di Dio,
costruito sulle
fondamenta della
saggezza e della
Santità antiche,
sappiate che Dio
non fa alcuna
differenza tra
le persone:
Cristiani,
Saraceni,
Giudei, Greci,
Romani, Franchi
e Bulgari,
perché ogni uomo
che prega Dio è
salvo."
Il Catarismo
afferma il
contrario:
esiste Salvezza
solo nella
Chiesa di Dio
tramite il
Consolamentum.
Solo i Catari
sono salvi,
mentre gli altri
o sono demoni
(dannati in
eterno) o sono
esseri umani
privi della
Conoscenza del
Bene (che quindi
trasmigreranno
finché non
rinasceranno
Catari). Solo i
Buoni Uomini
possono recitare
il Pater, mentre
i non consolati
e i cattolici
che lo fanno
sono in peccato
mortale.
Per l'articolo
7, "A voi che
siete Santi,
tutto è
permesso.
Nonostante ciò,
non dovete
abusare di
questa licenza."
Questa è ancora
una
volta dottrina
del Libero
Spirito, non
Catarismo. Un
Buon Uomo perde
il Consolamentum
se rompe un
uovo, se si
masturba
o se ingerisce
anche una minima
particella di
carne. Invece
un Templare
Consolato sembra
che possa
abbandonarsi ai
piaceri
carnali essendo
immune dal
peccato, proprio
come affermava
Amalrico di
Bène.
L'articolo 8
dice che "Ci
sono Consolati
in ogni parte
del mondo", e
cita tra
questi "i Buoni
Uomini di
Tolosa, i Poveri
di Lione, gli
Albigesi, quelli
di Verona e di
Bergamo, i
Bajolesi di
Galizia e di
Toscana, i
Begardi e i
Bulgari". Inoltre
sostiene che "Là
dove costruirete
grandi edifici,
fate i segni di
riconoscimento e
troverete molte
persone istruite
da Dio e dalla
Grande Arte."
Costruttori,
segni di
riconoscimento,
Grande Arte,
siamo in pieno
dominio
massonico.
Sorvoliamo pure
sul fatto che
Valdesi e
Fratelli del
Libero Spirito
non sono affatto
Consolati e le
loro dottrine
non equivalgono
affatto a quella
dei Buoni
Uomini.
Il rituale del
Consolamentum
descritto
nell'articolo 13
è molto
fantasioso e non
ha nulla di
cataro. Si
prescrive la
recita di
un'antifona
tratta dal
Deuteronomio,
che notoriamente
era ritenuto dai
Buoni Uomini un
testo diabolico.
Il giuramento di
silenzio,
obbedienza e
fedeltà è pur
sempre un
giuramento, e in
questa forma non
avrebbe mai
potuto essere
pronunciato.
Articoli 14, 15
e 16: "La prima
preghiera è
quella di Mosè:
Magnificetur,
fortitudo
Domini...,
seguita dalle
parole: Dixit
que Dominus vivo
ego et
implebitur
gloria Domini
universa terra.
Quindi
il Precettore
tagli un pelo
della barba, dei
capelli e
l'unghia
dell'indice
destro del
neofita,
dicendo:
Servi Dio, e
soffrirai più
nel tuo
cuore che nel
tuo corpo in
segno
dell'Alleanza di
Dio con lo
Spirito
dell'uomo".
Per i Catari
Mosè era un
demone. Il
concetto di
Alleanza implica
un patto tra
forze tra loro
incompatibili
perché di
diversa origine.
In questo senso
si parla
dell'Alleanza
tra un popolo
della terra e il
Dio Straniero (Iehova
Satanas).
Naturalmente non
poteva mancare
qualche menzione
di Baphomet. "La
terza preghiera
detta di
Baphomet è
quella di
apertura del
Corano, che
porta il nome di
Fatiha". L'ipotesi
sposata
dall'autore del
manoscritto è
quella che
identifica
Baphomet con
Maometto. Allora
come mai si usa
la forma
alterata del suo
nome mentre si
riporta
correttamente la
parola araba
Fatiha?
L'articolo 18
afferma in buona
sostanza il
Principio della
Convergenza
delle Fonti
Dottrinali, su
cui si fonda
l'esoterismo
massonico: "Il
neofita è
condotto agli
archivi dove gli
si insegna la
Scienza Divina,
di Dio, di Gesù
Bambino, del
vero Baphomet,
della Nuova
Babilonia, della
natura delle
cose, della Via
Eterna della
Grande
Filosofia, Abrax(as)
e i talismani."
Curioso è
l'articolo 19,
che parla
esplicitamante
dell'Alchimia:
"E' proibito
nelle case in
cui tutti i
Fratelli non
sono Consolati o
Eletti di
lavorare certi
materiali
mediante la
Scienza
Filosofica, e
dunque di
trasformare i
metalli vili in
oro e in
argento."
Sembra davvero
poco credibile
che i Cavalieri
del Tempio
fossero
interessati alla
fantomatica
Pietra
Filosofale:
l'idea di
Templari
alchimisti
sembra molto più
consona
all'immaginario
del XVIII
secolo.
Il testo della
Regola è
intessuto su
anacronismi,
incoerenze e
luoghi comuni
vetusti. Ha in
altre parole
tutte le
caratteristiche
di un falso
storico di bassa
qualità.