Jehova, che di
tutti gli dei
adorati dagli
uomini era
certamente il
più geloso, il
più vano, il più
feroce, il più
iniquo, il più
sanguinario, il
più dispotico, e
il più ostile
alla dignità e
alla libertà
umana - Jehova
aveva appena
creato Adamo ed
Eva, per
soddisfare non
si sa quale
capriccio;
sicuramente per
far passar
meglio il tempo,
che doveva
pesargli
grandemente
nella sua eterna
ed egoista
solitudine, o
forse per avere
dei nuovi
schiavi.
Generosamente
egli mise loro a
disposizione
tutta la terra,
con i suoi
frutti ed
animali, e pose
un unico limite
al di loro
completo
godimento: egli
espressamente
proibì loro di
toccare il
frutto della
conoscenza. Egli
perciò
desiderava che
l'uomo, privato
di qualsiasi
comprensione di
se stesso,
rimanesse un
bestia per
l'eternità, per
sempre prostrato
sui quattro
zampe di fronte
al Dio eterno,
suo creatore e
padrone. Ma ecco
che entra in
scena Satana,
l'eterno
ribelle, il
primo libero
pensatore ed
emancipatore di
mondi. Egli fece
vergognare
l'Uomo della sua
ignoranza
bestiale e della
sua supina
obbedienza:
nello spingerlo
a disobbedire ed
a mangiare il
frutto della
conoscenza lo
emancipò,
stampando sulla
sua fronte il
sigillo della
libertà e
dell'umanità.
Sappiamo quello
che successe in
seguito. Il Dio
buono, la cui
onniscenza, una
delle sue
facoltà divine,
gli avrebbe
dovuto far
vedere quello
che sarebbe
accaduto,
scoppiò in una
rabbia ridicola;
egli maledisse
Satana, l'uomo,
e il mondo da
lui stesso
creato, allo
stesso modo in
cui fanno i
bambini quando
si adirano; e
non contento di
colpire i nostri
antenati, egli
maledisse tutte
le generazioni
future,
innocenti del
crimine commesso
dai loro avi. I
nostri teologi
cattolici e
protestanti
considerano
tutto questo
come profondo e
giusto,
precisamente
perchè è
mostruosamente
iniquo ed
assurdo. Poi,
ricordandosi che
egli non era
soltanto il Dio
della vendetta e
dell'ira, ma
anche un Dio di
amore, dopo aver
tormentato
l'esistenza a
pochi miliardi
di poveri esseri
umani,
condannandoli
all'inferno
eterno, ebbe
pietà del resto,
e, per salvarli
e riconciliare
il suo eterno e
divino amore con
la sua eterna e
divina ira,
sempre avido di
vittime e di
sangue, mandò
nel mondo il suo
unico figlio
come vittima
espiatoria,
perché fosse
ucciso dagli
uomini. Questo è
ciò che viene
chiamato il
Mistero della
Redenzione, la
base di tutte le
religioni
Cristiane. Ma
almeno, se il
divino Salvatore
fosse servito a
salvare il mondo
degli uomini! E
invece no, nel
paradiso di
castrati
promesso da
Cristo, tale
essendo l'editto
ufficiale, gli
eletti saranno
ben pochi. Il
resto, l'immensa
maggioranza
delle
generazioni
presenti e
future brucierà
per sempre
all'Inferno. Nel
frattempo, Dio,
sempre malvagio
e sempre
bugiardo,
propina al mondo
i governi dei
Napoleoni Terzi,
dei Guglielmi
Primi, dei
Ferdinandi di
Austria, e degli
Alessandri di
tutte le Russie.
Queste sono le
assurde storie
che vengono
propinate e le
mostruose
dottrine che
vengono
insegnate, alla
piena luce del
diciannovesimo,
in tutte le
scuole pubbliche
di Europa, su
precisa volontà
dei governi.
Questo lo
chiamano
civilizzare le
genti! Non è
evidente che
tutti questi
governi sono
sistematici
avvelenatori,
interessati
narcotizzatori
delle masse?
Michail Bakunin,
Dio e lo Stato
Questo brano di
Bakunin, che
trasmette in
modo mirabile
un'immensa
tensione
interiore,
focalizza uno
dei punti nodali
più controversi
di tutta quella
che va sotto il
nome di "Cultura
Occidentale".
Non so se il
pensatore russo
fosse a
conoscenza del
pensiero
dualista del Pop
Bogomil, in ogni
caso è certo che
rifiutava la
teodicea. Egli
aveva capito che
nel racconto
biblico del
Genesi sono
contenute gravi
aporie. Queste
contraddizioni
insanabili e
sempre attuali
si concentrano
in una domanda :
come può Dio
essere buono se
il mondo non lo
è? In altre
parole, come mai
esiste qualcosa
di doloroso, che
ci ferisce tutti
indipendentemente
da quello in cui
affermiamo di
credere?
Ovviamente per
Michail Bakunin
la risposta non
può che essere
una sola: Dio
non esiste,
l'universo
riflette
unicamente il
caso e le
religioni non
sono altro che
uno strumento
usato dalle
autorità del
mondo per
dominare sulle
genti.
Analizzando il
testo biblico,
il teorico
dell'anarchia
conclude che
proprio le
contraddizioni
tra
l'onnipotenza e
la bontà divina
sono la prova
dell'inesistenza
di Dio e della
nullità di ogni
trascendenza.
Anche ammettendo
questo, Bakunin
concepisce in
modo potente un
concetto di Male
abissale atto a
descrivere il
sodalizio
criminale tra
Stato e
religione.
Questo è indice
che c'è qualcosa
di strano:
l'uomo che
reputa il corpo
come la totalità
dell'essere e
che considera
l'anima un
semplice guizzo
di elettricità
nella fanghiglia
cellulare,
dovrebbe a
maggior ragione
essere del tutto
indifferente a
qualsiasi cosa
accade in questo
mondo - visto
che la vita è
breve e
insignificante e
che se non ci
fosse nulla di
immortale,
l'annientamento
sanerebbe ogni
piaga
esistenziale.
Eppure non mi
sembra che sia
così: Bakunin
non accettò mai
questo concetto
di annullarsi
come balsamo
definitivo
dell'ingiustizia
e della
diseguaglianza.
I suoi accenti
sono teologici,
apocalittici,
degni di un
grande manicheo.
Che creda o no
nello Spirito,
chiunque sia
dotato di un
minimo di buon
senso e di
intelletto
libero non può
fare a meno di
capire che
qualcosa non
quadra nella
teologia
espressa dal
Simbolo Niceno.
Quando si
analizzano bene
le cose, si può
solo rendersi
conto che l'idea
di un unico
Principio, di un
unico Creatore,
pone più
problemi di
quanti
contribuisce a
risolvere.
Questo perché la
teologia del
Principio Unico
è solo un
artificio in cui
collassano modi
molto diversi di
vedere la
realtà. Quello
che è conosciuto
in questa
società come
"Cristianesimo"
- e che tutto ha
fuorché di
cristiano - non
è che un
aberrante
collage che
assembla i
Vangeli con gli
orrori del
Pentateuco. Gli
effetti
collaterali di
questa unione
innaturale sono
molto
significativi.
Ne analizzerò
brevemente due.
1) L'istituzione
del cosiddetto
Mysterium
Iniquitatis,
ossia la
rinuncia a
spiegare in
qualsiasi modo
il Male - visto
che ogni
spiegazione
negherebbe la
bontà del
Creatore di
questo universo.
In pratica si
tratta di una
consapevole
abolizione delle
facoltà
intellettuali,
qualcosa di
simile al blocco
della logica
descritto da
Orwell in 1984:
quando i dati di
fatto portano a
conclusioni
incontrovertibili
ma contrarie
all'indottrinamento,
la realtà stessa
di ciò che
accade viene
negata in modo
autistico. Per i
monisti Dio deve
essere buono,
anche quando
promuove
genocidi,
massacri,
persecuzioni,
tortura, etc.
2) La nascita
del Satanismo,
che è a rigor di
logica non
necessario in un
impianto
teologico
dualista ed
anticosmico.
Infatti se si
capisce che il
Creatore
dell'universo è
malvagio, ne
consegue quindi
che ogni
manifestazione
sensibile è
malvagia - tanto
la procreazione
che la
distruzione. In
altre parole il
manicheo non ha
bisogno di
adorare un
principio di
distruzione,
perché la fuga
dall'universo
non si realizza
in lui tramite
la violenza. Il
Male che è
nell'Ordine
utilizza un
ribellismo cieco
o di cartapesta
come valvola di
sfogo per le
genti, come
meccanismo
cibernetico che
rafforza in
realtà le
proprie
posizioni.
Il Dualismo
Anticosmico
rivela
all'umanità una
grande Verità,
sconvolgente e
pura. Satana non
è l'opposto di
Geova. Satana
è Geova. Nel
mito cataro il
Serpente è
colato dalla
bava di Geova:
non rappresenta
né la ribellione
né l'intelletto,
ma soltanto
l'inganno
operato dal
Creatore
Malvagio verso
le anime da lui
rubate al Cielo
dei Buoni
Spiriti e
costrette a
forza in un
carcere di fango
e di corruzione.