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Bakunin e la Teodocetica

Marco Moretti

 

 

Jehova, che di tutti gli dei adorati dagli uomini era certamente il più geloso, il più vano, il più feroce, il più iniquo, il più sanguinario, il più dispotico, e il più ostile alla dignità e alla libertà umana - Jehova aveva appena creato Adamo ed Eva, per soddisfare non si sa quale capriccio; sicuramente per far passar meglio il tempo, che doveva pesargli grandemente nella sua eterna ed egoista solitudine, o forse per avere dei nuovi schiavi. Generosamente egli mise loro a disposizione tutta la terra, con i suoi frutti ed animali, e pose un unico limite al di loro completo godimento: egli espressamente proibì loro di toccare il frutto della conoscenza. Egli perciò desiderava che l'uomo, privato di qualsiasi comprensione di se stesso, rimanesse un bestia per l'eternità, per sempre prostrato sui quattro zampe di fronte al Dio eterno, suo creatore e padrone. Ma ecco che entra in scena Satana, l'eterno ribelle, il primo libero pensatore ed emancipatore di mondi. Egli fece vergognare l'Uomo della sua ignoranza bestiale e della sua supina obbedienza: nello spingerlo a disobbedire ed a mangiare il frutto della conoscenza lo emancipò, stampando sulla sua fronte il sigillo della libertà e dell'umanità. Sappiamo quello che successe in seguito. Il Dio buono, la cui onniscenza, una delle sue facoltà divine, gli avrebbe dovuto far vedere quello che sarebbe accaduto, scoppiò in una rabbia ridicola; egli maledisse Satana, l'uomo, e il mondo da lui stesso creato, allo stesso modo in cui fanno i bambini quando si adirano; e non contento di colpire i nostri antenati, egli maledisse tutte le generazioni future, innocenti del crimine commesso dai loro avi. I nostri teologi cattolici e protestanti considerano tutto questo come profondo e giusto, precisamente perchè è mostruosamente iniquo ed assurdo. Poi, ricordandosi che egli non era soltanto il Dio della vendetta e dell'ira, ma anche un Dio di amore, dopo aver tormentato l'esistenza a pochi miliardi di poveri esseri umani, condannandoli all'inferno eterno, ebbe pietà del resto, e, per salvarli e riconciliare il suo eterno e divino amore con la sua eterna e divina ira, sempre avido di vittime e di sangue, mandò nel mondo il suo unico figlio come vittima espiatoria, perché fosse ucciso dagli uomini. Questo è ciò che viene chiamato il Mistero della Redenzione, la base di tutte le religioni Cristiane. Ma almeno, se il divino Salvatore fosse servito a salvare il mondo degli uomini! E invece no, nel paradiso di castrati promesso da Cristo, tale essendo l'editto ufficiale, gli eletti saranno ben pochi. Il resto, l'immensa maggioranza delle generazioni presenti e future brucierà per sempre all'Inferno. Nel frattempo, Dio, sempre malvagio e sempre bugiardo, propina al mondo i governi dei Napoleoni Terzi, dei Guglielmi Primi, dei Ferdinandi di Austria, e degli Alessandri di tutte le Russie. Queste sono le assurde storie che vengono propinate e le mostruose dottrine che vengono insegnate, alla piena luce del diciannovesimo, in tutte le scuole pubbliche di Europa, su precisa volontà dei governi. Questo lo chiamano civilizzare le genti! Non è evidente che tutti questi governi sono sistematici avvelenatori, interessati narcotizzatori delle masse?

Michail Bakunin, Dio e lo Stato


Questo brano di Bakunin, che trasmette in modo mirabile un'immensa tensione interiore, focalizza uno dei punti nodali più controversi  di tutta quella che va sotto il nome di "Cultura Occidentale". Non so se il pensatore russo fosse a conoscenza del pensiero dualista del Pop Bogomil, in ogni caso è certo che rifiutava la teodicea. Egli aveva capito che nel racconto biblico del Genesi sono contenute gravi aporie. Queste contraddizioni insanabili e sempre attuali si concentrano in una domanda : come può Dio essere buono se il mondo non lo è? In altre parole, come mai esiste qualcosa di doloroso, che ci ferisce tutti indipendentemente da quello in cui affermiamo di credere? 

Ovviamente per Michail Bakunin la risposta non può che essere una sola: Dio non esiste, l'universo riflette unicamente il caso e le religioni non sono altro che uno strumento usato dalle autorità del mondo per dominare sulle genti. Analizzando il testo biblico, il teorico dell'anarchia conclude che proprio le contraddizioni tra l'onnipotenza e la bontà divina sono la prova dell'inesistenza di Dio e della nullità di ogni trascendenza.

Anche ammettendo questo, Bakunin concepisce in modo potente un concetto di Male abissale atto a descrivere il sodalizio criminale tra Stato e religione.  Questo è indice che c'è qualcosa di strano: l'uomo che reputa il corpo come la totalità dell'essere e che considera l'anima un semplice guizzo di elettricità nella fanghiglia cellulare, dovrebbe a maggior ragione essere del tutto indifferente a qualsiasi cosa accade in questo mondo - visto che la vita è breve e insignificante e che se non ci fosse nulla di immortale, l'annientamento sanerebbe ogni piaga esistenziale. Eppure non mi sembra che sia così: Bakunin non accettò mai questo concetto di annullarsi come balsamo definitivo dell'ingiustizia e della diseguaglianza. I suoi accenti sono teologici, apocalittici, degni di un grande manicheo.

Che creda o no nello Spirito, chiunque sia dotato di un minimo di buon senso e di intelletto libero non può fare a meno di capire che qualcosa non quadra nella teologia espressa dal Simbolo Niceno. Quando si analizzano bene le cose, si può solo rendersi conto che l'idea di un unico Principio, di un unico Creatore, pone più problemi di quanti contribuisce a risolvere. Questo perché la teologia del Principio Unico è solo un artificio in cui collassano modi molto diversi di vedere la realtà. Quello che è conosciuto in questa società come "Cristianesimo" - e che tutto ha fuorché di cristiano - non è che un aberrante collage che assembla i Vangeli con gli orrori del Pentateuco. Gli effetti collaterali di questa unione innaturale sono molto significativi. Ne analizzerò brevemente due.

1) L'istituzione del cosiddetto Mysterium Iniquitatis, ossia la rinuncia a spiegare in qualsiasi modo il Male - visto che ogni spiegazione negherebbe la bontà del Creatore di questo universo. In pratica si tratta di una consapevole abolizione delle facoltà intellettuali, qualcosa di simile al blocco della logica descritto da Orwell in 1984: quando i dati di fatto portano a conclusioni incontrovertibili ma contrarie all'indottrinamento, la realtà stessa di ciò che accade viene negata in modo autistico. Per i monisti Dio deve essere buono, anche quando promuove genocidi, massacri, persecuzioni, tortura, etc.  

2) La nascita del Satanismo, che è a rigor di logica non necessario in un impianto teologico dualista ed anticosmico. Infatti se si capisce che il Creatore dell'universo è malvagio, ne consegue quindi che ogni manifestazione sensibile è malvagia - tanto la procreazione che la distruzione. In altre parole il manicheo non ha bisogno di adorare un principio di distruzione, perché la fuga dall'universo non si realizza in lui tramite la violenza. Il Male che è nell'Ordine utilizza un ribellismo cieco o di cartapesta come valvola di sfogo per le genti, come meccanismo cibernetico che rafforza in realtà le proprie posizioni. 

Il Dualismo Anticosmico rivela all'umanità una grande Verità, sconvolgente e pura. Satana non è l'opposto di Geova. Satana è Geova. Nel mito cataro il Serpente è colato dalla bava di Geova: non rappresenta né la ribellione né l'intelletto, ma soltanto l'inganno operato dal Creatore Malvagio verso le anime da lui rubate al Cielo dei Buoni Spiriti e costrette a forza in un carcere di fango e di corruzione. 

 




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